Tra i tanti percorsi rituali che la Massoneria propone ai suoi iniziati, il Rito Francese, detto anche Rito Moderno, è probabilmente il più politico, razionale e laico.
Nato nel cuore dell’Illuminismo e forgiato tra rivoluzioni e lotte per la libertà, questo rito incarna l’anima filosofica della Massoneria: quella che non guarda al misticismo, ma alla trasformazione concreta dell’individuo e della società.
È il rito dei rivoluzionari, degli intellettuali, degli spiriti liberi. Ma anche quello più contestato dai tradizionalisti, più odiato dai conservatori e – storicamente – più temuto dal clero.
Alle Origini della Modernità
Il Rito Francese nasce ufficialmente nel 1786, ma le sue radici affondano negli ambienti massonici parigini già attivi dalla prima metà del XVIII secolo.
In un’epoca in cui le logge si popolano di filosofi, medici, artisti e uomini di legge, il Rito Francese prende forma come alternativa razionale ai riti anglosassoni, più mistici e simbolici.
È il frutto del fermento culturale che precede la Rivoluzione Francese, un rito che mette l’Uomo al centro del mondo e invita a lavorare non per la propria salvezza spirituale, ma per la giustizia, la libertà, l’emancipazione del pensiero.
La Struttura del Rito
Il Rito Francese si articola in due sezioni principali:
1. Gradi Azzurri (1°-3°)
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Apprendista
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Compagno
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Maestro
Questi gradi sono simili a quelli della Massoneria universale, ma con un linguaggio più diretto, meno esoterico, e con enfasi sull’etica laica.
2. Ordini di Saggezza (4°-7°)
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Maestro Perfetto
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Mastro Eletto
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Cavaliere d’Oriente
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Principe Rosa-Croce
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Sublime Cavaliere dell’Illustrazione (7° grado)
Questi non sono “gradi” in senso progressivo, ma stazioni filosofiche, dove l’iniziato approfondisce i temi della morale repubblicana, della libertà di pensiero, della tolleranza e della responsabilità civile.
Un Rito Anti-Esoterico, Ma Non Superficiale
Il Rito Francese è spesso accusato, dai riti più simbolici, di essere “freddo” o “poco spirituale”.
Ma in realtà, è un rito profondamente filosofico, che spoglia il cammino iniziatico da orpelli magici per concentrarsi sull’essenziale: l’Uomo, la Ragione, la Coscienza.
È il rito che esalta la democrazia, l’eguaglianza sociale, il progresso scientifico, e che invita il massone a essere cittadino del mondo, attivo nella società, difensore della verità e della giustizia.
Il Rito della Repubblica, della Libertà, della Laicità
Non è un caso che il Rito Francese sia prediletto in Francia e in Belgio, dove la Massoneria ha avuto un ruolo attivo nella costruzione della Repubblica, nella separazione tra Stato e Chiesa, e nella tutela dei diritti civili.
In Italia, è praticato da logge autonome o da circuiti internazionali, spesso in contrapposizione ai riti più conservatori. I suoi adepti sono intellettuali, avvocati, insegnanti, scienziati: uomini e donne che vedono nella Massoneria una palestra per il pensiero critico e il servizio civile, non un rifugio occulto.
Per questo è anche il rito più “scomodo”
Il Rito Francese, nel corso della storia, è stato:
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Condannato dalla Chiesa
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Sorvegliato dai regimi totalitari
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Accusato di essere un incubatore di anticlericalismo e ribellione
Eppure, è il rito che ha ispirato le Dichiarazioni dei Diritti dell’Uomo, le Costituzioni repubblicane, e le grandi battaglie per l’emancipazione del pensiero.
È il rito che non teme la verità, anzi: la cerca, la difende, la proclama.
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