All’inizio del XX secolo, la Francia si trovava davanti a una scelta cruciale: continuare a vivere sotto l’influenza spirituale e politica della Chiesa cattolica, o costruire uno Stato autonomo, laico, moderno.
A spingere con forza verso la seconda opzione fu la Massoneria, che in quegli anni non solo si batteva per i diritti civili e la giustizia sociale, ma anche per un principio che avrebbe cambiato per sempre la società francese: la separazione tra Stato e Chiesa.
L’anno della svolta fu il 1905, e la legge che venne approvata è ancora oggi uno dei pilastri della laicità europea. Ma cosa c’entra la Massoneria? Molto più di quanto si immagini.
Il Contesto: Tra Potere Clericale e Rivoluzione Laica
Dalla Rivoluzione Francese in poi, la Francia ha vissuto una tensione costante tra repubblicanesimo e clericalismo.
La Chiesa, storicamente alleata della monarchia, non aveva mai smesso di influenzare l’istruzione, la politica e la morale pubblica. Le congregazioni religiose avevano scuole, ospedali, proprietà immense. La Repubblica era ancora una promessa incompiuta.
Ma qualcosa stava cambiando. Nelle logge massoniche del Grande Oriente di Francia, nelle assemblee parlamentari e nelle università, cresceva un’onda laica, alimentata da pensatori, insegnanti, giuristi, quasi tutti massoni.
La Massoneria come Motore della Laicità
I massoni francesi non volevano “combattere la religione”, ma volevano liberare lo Stato da ogni ingerenza confessionale.
Il principio era semplice: lo Stato appartiene a tutti. La religione è una scelta privata. E la libertà di culto deve esistere, ma fuori dalle istituzioni pubbliche.
Tra i principali promotori della legge del 1905 vi furono:
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Émile Combes, massone, ex prete, presidente del Consiglio
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Aristide Briand, redattore della legge e iniziato alla Massoneria
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Numerosi parlamentari massoni che sedevano nei ranghi della Terza Repubblica
La loro battaglia fu lunga, accesa e coraggiosa. Vennero accusati di “giacobinismo”, “ateismo di Stato” e “persecuzione religiosa”. Ma alla fine vinsero.
La Legge del 9 dicembre 1905: La Svolta Storica
Con 341 voti favorevoli e 233 contrari, il Parlamento approvò la “Loi relative à la séparation des Églises et de l’État”, ovvero:
“La Repubblica non riconosce, non stipendi e non sovvenziona alcun culto religioso.”
Quella legge:
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Revocava i finanziamenti pubblici alle chiese
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Nazionalizzava i beni ecclesiastici
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Stabiliva la totale neutralità dello Stato verso ogni religione
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Garantiva la libertà di coscienza e di culto… ma fuori dallo spazio pubblico
Fu una rivoluzione pacifica e istituzionale, e la Massoneria fu tra i principali architetti culturali e politici di quel cambiamento.
Il Prezzo della Vittoria
La Chiesa cattolica reagì con forza.
Papa Pio X condannò la legge come un attentato all’ordine divino, sciolse unilateralmente i rapporti con la Repubblica Francese e pubblicò l’enciclica Vehementer Nos, che ribadiva l’inconciliabilità tra cattolicesimo e laicismo.
Per decenni, i massoni furono visti come nemici della fede, e in parte lo furono: non della fede in sé, ma di una Chiesa che voleva dominare la politica.
L’Eredità della Legge del 1905
Oggi, la Francia è uno dei Paesi più laici del mondo.
Il principio di laïcité è inscritto nella Costituzione, guida la scuola pubblica, protegge la libertà di pensiero e vieta ogni simbolo religioso negli spazi istituzionali.
E tutto questo non sarebbe mai stato possibile senza la tenacia delle logge massoniche, che trasformarono l’ideale illuminista in realtà politica.
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